Riflessioni

I biscotti (ricetta base dei cookies di Dieta Personalizzata, quelli di questo post) li faccio spesso e volentieri, alla ricerca della personalizzazione perfetta per me (oggi ci sono andata vicina!).
Oggi ho fatto anche il pesto di pistacchio e quello di mandorle.
La ricetta che ho usato è la stessa: mandorle/pistacchi tostati qualche minuto in padella e frullati con abbondante olio di oliva e sale. Bon.
Il primo lo userò sicuramente per condire la pasta di kamut stasera, il secondo forse per condire una pasta o spalmarlo sul pane o su una piadina. Oppure come accompagnamento di qualche verdura.
Riflettevo, poco fa, sul fatto che, sino a circa quindici anni fa, non sapevo nemmeno cucinare la pasta  (e non è un modo di dire) e adesso il mio passatempo preferito (a parte bloggheggiare!), è cucinare inventando.
Inventare in cucina mi piace.
Le ricette le seguo, se devo fare una cosa che non ho mai fatto, ne seguo anche le virgole. Ma non sempre le ricette sono perfette. Anzi, più sperimento, più mi accorgo che la ricetta perfetta non esiste. Anche perché i gusti non sono standard.
Ad esempio, parliamo dei cookies che ho citato a inizio di questo post. La prima volta che li ho fatti, ho seguito la ricetta quasi senza variazioni, anzi ho dovuto fare una variazione sulla quantità di olio perché l’impasto non era compatto. Dalla seconda volta in poi, ho sempre personalizzato qualcosa. Oggi, ho quasi raggiunto la ricetta perfetta.
I risultati dei miei esperimenti non sono sempre ottimi, ma spesso notevoli, con punte di perfezione (per me si intende!).
Se qualcuno anni fa mi avesse detto che avrei amato stare dietro ai fornelli e che avrei bandito qualunque derivato animale dai miei esperimenti culinari, non ci avrei creduto.
Per fortuna ci si evolve.

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